«Il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Chi ha rilasciato queste dichiarazioni non è Josiph Dziugasvili (detto Stalin "Il Martello"), e non è neanche Robert Mugabe, Dittatore a vita della Rhodesia: è più domesticamente Francesco Cossiga, Presidente emerito delle Repubblica, ora senatore a vita, evidentemente affetto da demenza senile.In nessun altro modo possono essere spiegate le sue parole, se non attraverso l'interpretazione di esse come un evidente sintomo di quell'affezione che affligge ormai, come un virus infettivo, quasi tutta la destra italiana.
Non penso che vi sia altro commento da fare:queste frasi si commentano da sè.

P.S. Se non sbaglio Cossiga nel 1968, esponente di spicco della DC, non usò le stesse frasi per stigmatizzare quel movimento che ha trasformato la società occidentale. Forse perchè era inserito in una realtà, tutto sommato, più tollerante di quella odierna, o solo perchè allore era meno rincitrullito dall'età di ora?
O forse perchè all'epoca non avrebbe trovato nessun quotidiano, di libera stampa, disposto a mettere la paglia vicino al fuoco?
Non sarà che qualcuno al Governo ha l'esigenza, la voglia, il desiderio, di "reprimere" con la forza moti di piazza fomentati ad arte da agenti provocatori, come nella migliore tradizione della strategia della tensione ideata e perseguita dai nostri Servizi Segreti negli ultimi 50 anni?
Ricordiamo l'antico monito che chi non ricorda gli errori della storia è condannato ciclicamente a ripeterli.
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