domenica 14 dicembre 2008

maestro unico "facoltativo"

Il"maestro unico" previsto dalla riforma Gelmini sarà attivato solo su richiesta delle famiglie.
Ecco il verbale dell'incontro svoltosi a Palazzo Chigi tra sindacati della scuola e governo.
"In data odierna a Palazzo Chigi si è svolto un incontro, avente ad oggetto l'illustrazione delle linee guida di provvedimenti attuativi della legge 133/208. All'incontro, presieduto dal Sottosegretario di Stato Dott. Gianni Letta, hanno partecipato i Ministri Mariastella Gelmini, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta, ed i rappresentanti delle OO.SS.: Domenico Pantaleo e M. Concetta Brigida per la Cgil; Raffaele Bonanni, Giorgio Santini e Francesco Scrima per la Cisl; Luigi Angeletti e Massimo Di Menna per la Uil; Fedele Ricciato e Achille Massenti per la Confsal; Alessandro Ameli per la Cgu; Alberto Sartori per la Cida; Gennaro Di Meglio della Gilda-Unams. A conclusione della riunione con le Organizzazioni sindacali confederali e quelle del comparto scuola in merito agli interventi previsti dal Piano programmatico di cui all'art. 64 della legge 133/2008, il Governo si impegna a recepire nei Regolamenti da emanarsi ai sensi del medesimo art. 64, i principi e le indicazioni che hanno costituito oggetto dei pareri delle Commissioni Cultura, scienze ed istruzione di Camera e Senato ed in particolare:
a) l'orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell'infanzia garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l'assegnazione di due insegnanti per sezione e provvederà soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie;
b) il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell'orario scolastico a 24 (prime classi per l'a.s. 2009-10), 27, 30 e 40 ore. In particolare, per l'orario a 24 (solo prime classi per l'a.s. 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richiesta delle famiglie;
c) nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti per classe".
d) nella scuola secondaria di primo grado, sarà previsto un orario obbligatorio da 29 a 30 ore, secondo i piani dell'offerta formativa delle scuole autonome;
e) nella scuola secondaria di primo grado le classi con il tempo prolungato, ferma restando l'esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, funzioneranno con non meno di 36 e fino ad un massimo di 40 ore;
f) ferma restando l'adozione di misure compensative idonee a garantire i complessivi obiettivi di riduzione dell'art. 64 del Piano Programmatico sarà previsto il congelamento per l'a.s. 2009/2010 dell'incremento del numero massimo di alunni per classe in connessione con l'attivazione dei piani di riqualificazione dell'edilizia scolastica;
g) sarà tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili;
h) dall'anno scolastico 2009/2010 troveranno attuazione i soli Regolamenti relativi al riordino del primo ciclo e al dimensionamento della rete scolastica e l'ottimale utilizzo delle risorse umane della scuola, con la contemporanea rimodulazione delle economie da realizzare per tale anno scolastico;
i) i regolamenti relativi al secondo ciclo si attueranno dall'a.s. 2010/2011.

Si svolgeranno fin dal gennaio 2009 le iniziative e le attività di informazione al fine di far conoscere, diffondere e approfondire i contenuti dei nuovi percorsi di studio. Il Governo si impegna inoltre:
1) a costituire un tavolo permanente di confronto per ricercare le possibili soluzioni a tutela del personale precario attualmente con nomina annuale o fino al termine delle attività didattiche, per favorire continuità delle attività di insegnamento e di funzionamento;
2) a prevedere, qualora le risorse di bilancio lo consentano, l'estensione degli sgravi fiscali previsti in materia di salario accessorio". (11 dicembre 2008)
Scuola, la riforma slitta al 2010
"Maestro unico solo su richiesta"

venerdì 28 novembre 2008

Il 20 novembre scorso è stato convertito in legge n. 183, il dl 22 settembre 2008 n. 147, dal titolo “Disposizioni urgenti per assicurare la partecipazione italiana alla missione di vigilanza dell’Unione europea in Georgia”.
Nell’articolo 3 (copertura finanziaria), si legge che 2.457.000 euro vengono tolti alla scuola, 985.000 euro all’università e alla ricerca, 1.618.000 euro alla cultura. Oltre 5 milioni di euro, questa la cifra totale, ancora una volta rubati ai settori della Conoscenza che vengono buttati via in operazioni militari senza senso.

Nella legge 133 ci sono tagli spaventosi ai comparti della Conoscenza, nonostante questo si pensa che essi siano un salvadanaio da cui attingere per ogni necessità, operazioni militari comprese
E' la dimostrazione ulteriore che si vuole svendere l' Istruzione pubblica, è un motivo in più per scioperare il 12 dicembre.

Cordiali saluti,
Anna Fedeli

domenica 23 novembre 2008



MANIFESTAZIONE
PIAZZA BOCCA DELLA VERITA’
SABATO 29 NOVEMBRE 2008 - DALLE 10 ALLE 14
Coordinamenti genitori – insegnanti di Roma Non Rubateci il Futuro



DOVE STA LA VERITA’?
E’ questa la sfida che ci consegna la piazza dal nome così impegnativo – Bocca della verità – scelta per incontrarci il 29 di novembre, ad un mese esatto dal voto del Parlamento che ha convertito in legge il decreto 137, quello per intenderci sul maestro unico.
Un decreto sbagliato e confuso già nelle parole, gravissimo in sé e tanto più pericoloso perché è solo il primo di una serie di interventi che, dalla scuola dell’infanzia all’università, stanno cambiando il volto della formazione in Italia. Un decreto che non ci ha mai convinto. E dai primi di settembre abbiamo cominciato a dirlo con sempre maggiore forza e chiarezza, arrivando a scioperare più volte e a manifestare, genitori e insegnanti insieme, in centinaia di iniziative territoriali, dibattiti, notti bianche, autogestioni in tutto il paese. Ma continua ad aleggiare la domanda: chi avrà ragione? Le migliaia di insegnanti che quotidianamente fanno quello che possono per dare alle giovani generazioni un futuro degno di questo nome, le famiglie preoccupate dell’avvenire dei loro figli, o chi un giorno dichiara e quello dopo nega tutto?
Ecco perché mai come in questo momento e con questo Governo è necessario fare chiarezza, ripartire dalla realtà, chiederci a che punto siamo e quali risposte dare alle tante domande aperte.
Ecco perché questa non sarà una manifestazione come le altre e tanto più dopo la tragedia di Torino. Prima di quel dramma avremmo voluto che il 29 fosse anche una giornata per festeggiare l’aver impedito, almeno per un anno, la chiusura di tante scuole: il 30 novembre le regioni avrebbero dovuto comunicare le sedi da chiudere, ma poi il governo è tornato indietro. Non sappiamo se andrà così anche per altri provvedimenti, nella speranza che passata l’onda, quello che non è riuscito a fare ora, lo realizzerà l’anno prossimo.
Quel che sappiamo è che chi ha il potere di decidere, deve avere chiaro che non solo le scuole le vogliamo aperte, ma pretendiamo, che siano da subito sicure.
Chi governa non può annunciare un piano di “investimenti anticrisi” da 80 miliardi di Euro, contemporaneamente tagliarne 8 alla scuola in tre anni, cancellando 143.000 persone che lavorano per la scuola e riservare un paio di centinaia di milioni alla sicurezza degli edifici scolastici che intanto crollano tragicamente. Non siamo tutti così imboniti dalla TV e dalle frottole da non chiederci: come è possibile che per la scuola - per la cultura, il benessere, la sicurezza nelle scuole - i soldi non ci siano proprio MAI? Chi dice la verità: chi protesta o chi taglia?
Chiunque sente l’urgenza di questi interrogativi, sia esso mamma o maestra, studente o insegnante, precario o pensionato, bambino o artista, è benvenuto sabato 29 a Piazza della Bocca della Verità, per fare e pensare tutti insieme e gioiosamente, malgrado tutto, la buona scuola di tutti/e e per tutti.
PIAZZA BOCCA DELLA VERITA’
SABATO 29 NOVEMBRE 2008 - DALLE 10 ALLE 14
Coordinamenti genitori – insegnanti di Roma e provincia Non Rubateci il Futuro

martedì 18 novembre 2008

INCONTRO NAZIONALE DELLE SCUOLE

INCONTRO NAZIONALE DELLE SCUOLE
FIRENZE 15 NOVEMBRE 2008

Il 15 novembre si è svolto a Firenze un incontro cui hanno partecipato genitori e insegnanti di coordinamenti, assemblee e scuole di Firenze, Sesto Fiorentino, Valdera, Versilia, Lucca, Pistoia, Pisa, Arezzo, Cavriglia, Perugia, Roma, Napoli, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Milano, Torino, Venezia.

Alla fine della discussione l'Incontro nazionale delle scuole dichiara:
 di opporsi al disegno di distruzione del sistema scolastico italiano e difende l’attuale modello di scuola elementare (il tempo pieno e i moduli) e dell’infanzia che negli anni ha prodotto risultati eccellenti, oltre a sostenere UNA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO.
Inoltre, l'Incontro nazionale delle scuole
 ritiene fondamentale battersi affinché:
• la scuola sia di tutti e sia laica;
• sia la scuola della collegialità;
• sia rafforzata e sviluppata la democrazia degli Organi Collegiali;
 persegue i seguenti obiettivi:
• ritiro degli articoli 16, 64 e 66 della Legge 133/2008 e della Legge 169/2008 ( ex D.L. 137);
• ritiro del disegno di Legge Aprea e DL/leggi collegate;
• difesa e applicazione coerente degli articoli 3, 9, 33 e 34 della Costituzione;
• difesa della Scuola della Repubblica e della sua laicità;
 si oppone:
• alla privatizzazione della Scuola e della Università e alla trasformazione di esse in fondazioni, oltre che a qualunque forma di gestione aziendalistica e privatistica dell'istruzione;
• alla istituzione delle cosiddette classi-ponte, all’emarginazione delle diversità, alle classi differenziali;
• all’istituzione di classi a maestro unico;
• ai tagli di orario e discipline e agli accorpamenti delle stesse alle medie e alle superiori;
• alla cancellazione di 40 anni di percorso delle scuole;
• al ritorno alla valutazione in decimi e al voto in condotta, a maggior ragione in assenza dei regolamenti attuativi;
• all'aumento del numero di alunni per classe.

L'Incontro nazionale delle scuole, per attuare i propri scopi, si prefigge di:
• fare informazione attraverso la distribuzione di volantini, assemblee nelle scuole e dibattiti cittadini;
• di predisporre moduli di iscrizione alle scuole dell'infanzia, elementare, media e superiore che confermino gli attuali modelli didattici e organizzativi;
• di richiedere agli Organi collegiali di ciascuna scuola la conferma degli attuali modelli didattici e organizzativi;
• di promuovere manifestazioni ed eventi come occasioni per parlare di scuola e per sensibilizzare l'opinione pubblica, anche dal punto di vista dell'approfondimento pedagogico;
• di coordinarsi con le altre realtà del movimento (rete degli studenti medi, universitari, docenti, ricercatori, peronale ATA e i precari, oltre che tutti i genitori) per trovare momenti e obbiettivi comuni ;
• di adottare tutte le forme di obiezione di coscienza contro le cosiddette classi ponte.

L'Incontro nazionale delle scuole ritiene fondamentale che vengano rispettate tutte le norme di sicurezza stabilite dalla legge 626/1994 e dal decreto legislativo 81/2008.

L'Incontro nazionale delle scuole invita genitori e insegnanti a lanciare in ogni città, in ogni circolo didattico, in ogni Istituto iniziative di protesta nella giornata di sabato 29 novembre con l'obiettivo di mantenere alta l'attenzione sulla scuola. Segnala inoltre che in diverse realtà si terranno manifestazioni e incontri anche il 22 novembre.

L'Incontro nazionale delle scuole indica nella data del 16 di ogni mese il NO GELMINI AND NO APREA DAY, una giornata di mobilitazione delle singole scuole da attuarsi secondo modalità proprie di ciascuna scuola.

L'Incontro nazionale delle scuole invita genitori, insegnanti, assemblee, coordinamenti cittadini e tutto il mondo della scuola e dell'Università a pronunciarsi sullo sciopero generale del 12 dicembre mettendo in rilievo le ragioni della protesta della scuola.

L'Incontro nazionale delle scuole lancia un appello a genitori, insegnanti e a tutti i cittadini che facciano pressione su tutte le organizzazioni sindacali per la proclamazione unitaria di uno sciopero generale per la scuola pubblica, laica e di tutti.


Firenze 15 novembre 2008
Gli avvenimenti del fine settimana ( riuscito sciopero dell'università e della ricerca e imponente manifestazione degli studenti nella giornata di venerdì, grande assemblea degli studenti alla Sapienza di sabato e domenica, l'assemblea nazionale delle scuole a Firenze, sabato) dimostrano che dopo il 30 ottobre il movimento contro i provvedimenti infami del Ministro Gelmini è sempre più vivo in tutte le sue componenti.
Soprattutto adesso è chiaro il messaggio che il sistema della Conoscenza funziona solo con un progetto politico ed economico di prospettiva che tenga insieme dagli asili agli Enti di ricerca.
Significativo il parere negativo espresso dal CNPI sulle scelte del governo in materia di Istruzione (riportato nel post di questo articolo)
Indico 2 degli argomenti più urgenti da affrontare nei singoli coordinamenti:
le iscrizioni e la modulistica più appropriata in ogni ordine di scuola;
la non applicabilità a tutt'oggi del sistema di valutazione con le cifre nella scuola dell'obbligo;
il rispetto della legge 626/1994 e del decreto 81/2008 in tema di sicurezza
Riguardo all'espletamento delle attività aggiuntive, al di là delle singole posizioni ( io condivido la posizione del comitato romano, ma sono consapevole che la scuola superiore ha bisogno di target diversi di offensiva), per gli insegnanti tutti è fondamentale non dare la disponibilità alle supplenze, considerata anche la triste condizione dei supplenti di cui ricevo testimonianza ogni giorno.

Bisogna lavorare per la riuscita delle iniziative che verranno messe in calendario in ogni città per il 29 novembre, giornata di mobilitazione per tenere alta l'attenzione sul valore della Conoscenza.

Bisogna altresì lavorare per la riuscita dello sciopero generale proclamato dalla sola CGIL contro le devastanti politiche economiche di un governo che vuole far pagare la crisi solo ai lavoratori. Lavorerò perchè i temi della scuola dell'università e della ricerca siano tra le priorità delle parole d'ordine di quello sciopero.


Buon lavoro a tutti
Anna Fedeli

domenica 16 novembre 2008

Anna Adamolo, ministro-onda

E' nato il sito 'clone' del Ministero dell'Istruzione :parte come la homepage del Ministero dell'Istruzione, ma poi sfuma in un mare e sugli studenti di un corteo, mentre, sottofondo, si sente la voce di Anna Adamolo,nuovo Ministro-onda
e leader virtuale (il cui nome e' l'anagramma di Onda anomala) che simboleggia l'ondata della protesta che attraversa tutte le città italiane.

http://www.ministeroistruzione.net/

martedì 11 novembre 2008

mercoledì 5 novembre 2008

Iniziative

Il giorno giovedì 6 novembre, alle ore 18,00, siete invitati a partecipare alla riunione sulla riforma Gelmini, organizzata nel nostro distretto, in via Montalcini (Villa Bonelli)

mercoledì 29 ottobre 2008

Nulla di nuovo sotto il sole

Habemus papam...Finalmente la tanto pomposamente declamata riforma Gelmini è legge dello Stato Italiano.
Da domani un mondo nuovo, fatto di meritocrazia e di efficienza si apre anche per quei bifolchi ed ignoranti che compongono la classe docente italiana. Il secolo d'oro sta per cominciare....una nuova stagione di rinascimento culturale sta per travolgere la scuola italiana...
Serviranno decenni di lavoro per ricostruire sulle macerie dello stato sociale che questa Destra sta accumulando sugli italiani. 50 anni di conquiste, di scuola pubblica, cioè nostra, di tutti gli italiani, stanno affogando nella retorica del ritorno al maestro unico, del grembiulino, del 5 in condotta.
Tutte parole d'ordine, buone però per almeno il 50% degli italiani rintronati da Retequattro, Italia 1, Canale 5, e, a seguire, dai Riotta, Vespa, e tanti altri servi privi di qualsiasi pudore, più realisti del re, la cui stretta di mano è più umida e scivolosa della scia delle lumache.
E si affaccia anche qualcosa di altro, di tristo, di lugubre, di già visto...squadracce di fascistoidi che a man salva arrivano indisturbati con un camioncino pieno di spranghe davanti al Senato, in pieno centro Storico a Roma e che provocano e picchiano a Piazza Navona.
Chiunque abiti a Roma sa perfettamente che nessun mezzo del genere potrebbe mai, senza il tacito (?) assenso delle forze dell'ordine (?) avvicinarsi a Corso Rinascimento e a Palazzo Madama e fermarsi nelle immediate vicinanze e scaricare tutto quel ben di Dio che abbiamo visto nei filmati...magari tra 20 anni scopriremo che questa nuova strategia della tensione è stata ispirata da qualcuno molto vicino ai Servizi e al Palazzo (anche questa è una storia già vista e sentita). Vero Cossiga?
Alle 10:36 il Senato, incurante delle proteste che si sono sviluppate e dilagano in tutta Italia, ha approvato, in via definitiva, la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola con 162 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti.
Il provvedimento, approvato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora è legge
Con soli 25 voti di differenza (gli astenuti al Senato sono considerati voti contrari) si dà il via ad un progetto di Restaurazione che devasta la scuola pubblica della Costituzione.
Dobbiamo ontinuare con le proteste e le iniziative, più necessarie che mai, perchè la disinformazione è ancora diffusa nella società civile e nei posti di lavoro.
Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti possibili per far sì che questo decreto non trovi alcuna applicazione nelle scuole, così come già accaduto per le controriforme Moratti..
Domanila partecipazione allo sciopero sarà ancora più motivata. Da dopodomani saremo a tavolino a studiare le contromosse.
Buono sciopero a tutti
Anna Fedeli


Per il momento ha vinto lei:

martedì 28 ottobre 2008

La conoscenza della Costituzione

La conoscenza della Costituzione

I numeri non sono un'opinione: SAREMO I PRIMI FRA GLI ULTIMI

Al di là di ogni chiacchiera televisiva, in cui i nostri politici "sparano" le cifre di una spesa "fuori controllo" per l'istruzione in Italia,ecco i dati comparativi OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)su quanto gli Stati spendono in istruzione
Rapporto spesa per l'istruzione sul PIL %
Italia 4,4
Francia 5,7
Portogallo 5,4
Norvegia 7,0
Polonia 5,5
Media OCSE 5,4
Con il taglio di 8 miliardi di Euro previsto dalla manovra finanziaria la percentuale verrà ridotta al 3,9, misura che ci collocherà al penultimo posto nella graduatoria OCSE.

Rapporto spesa per l'istruzione su spesa pubblica % Italia 9,3
Spagna 11,1
Irlanda 14,0
Messico 23,4
Corea 15,3
Nuova Zelanda 19,4
Stati Uniti 13,7
Repubblica Slovacca 19,5
Media OCSE 13,2
In questo caso'Italia già si colloca all'ultimo posto nella graduatoria generale.
Gli stessi dati sono forniti dal Ministero dell'Istruzione.
CHE DIRE SE UN MINISTRO CONTRADDICE I DATI FORNITI DAL SUO STESSO MINISTERO?

MARTEDI 28 dalle ore 16.30 e MERCOLEDI 29 dalle ore 10.00 alle ore 19,00in occasione della votazione del decreto Gelmini
SIT-IN / PRESIDIO di fronte al SENATO (P.za NAVONA)

domenica 26 ottobre 2008

SCUOLA: GELMINI, LE RAGIONI DELLA PROTESTA SONO INCOMPRENSIBILI

''Le ragioni della protesta non le comprendo e sono sempre piu' convinta che molti di coloro che scendono in piazza non hanno letto il provvedimento perche' non si capisce come mai si occupino le universita' e si facciano manifestazioni nella scuola secondaria, che non sono minimamente toccate dal provvedimento che riguarda invece la scuola e non l'universita' e i licei superiori''. Cosi' il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini,su canale 5, commenta le proteste di questi giorni nel mondo universitario e della scuola.

Caro Ministro,vuole conoscere i motivi dello dello sciopero nelle università?
L'opposizione alla L. 133, che mira a stravolgere il sistema universitario e il suo carattere pubblico con la TRASFORMAZIONE DELLE UNIVERSITA’ IN FONDAZIONI PRIVATE,
IL BLOCCO DELLE ASSUNZIONI DEL PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO,
I TAGLI ALLE RISORSE, PER 1,5 MILIARDI.
E i motivi dello sciopero nella scuola secondaria?
La riduzione delle ore di lezione,l'aumento del numero di alunni per classe,il ridimensionamento degli indirizzi di studio..
A questo aggiungo la semplice considerazione che solo una persona ignorante (nel senso latino dell'etimo -e se non capisce questa sottigliezza culturale- magari se la faccia spiegare da Bossi o Calderoli)può credere che l'istruzione possa essere concepita a compartimenti stagni e che un disastro nella scuola elementare non si ripercuota poi sul ciclo di studi immediatamente conseguente, obbligatorio e successivo.
D'altronde la capisco signor Ministro. Il concetto di solidarietà tra chi manifesta in favore o in soccorso di altri, deve essere qualcosa di abnorme per le sue nordiche e destrorse cervici....una nozione che non è compresa nel manualetto del deputato di Forza Italia che il Berlusca le ha venduto.
Questi sono concetti astrusi...per Lei è più adeguato un Bignami di egoismi da bassa cucina (che mi frega, tanto stanno fregando qualcun altro, se sto zitto e buono forse non si accorgono di me, basta che mi paghino.)...tutte cose da libero mercato, come quelle che il Capo del Governo, sfrenato liberista fino a cinque minuti fa, insegnava. Ora, mi sembra, che stia facendo dell'intervento pubblico in favore degli interessi forti la sua bandiera. Ma solo al cretino è richiesta la coerenza..vero?
Caro Ministro, il provvedimento lo abbiamo letto ,eccome,come il piano programmatico scritto da Tremonti! Peccato che le sue dichiarazioni,senza contraddittorio, in tv non corrispondano a quanto scritto sul Decreto e, come dicevano i latini "Scripta manent.."
Ecco un esempio per la scuola primaria:
Nel D.L. 137 si parla di “una più ampia articolazione del tempo-scuola” ma non compare assolutamente la garanzia del Tempo Pieno così com'è e come tutti vogliamo conservarlo: un tempo scuola di qualità, di innovazione didattico-educativa, di inclusione sociale, che limita l'insuccesso scolastico offrendo a tutti il massimo delle opportunità.
Se si fosse voluto conservare il Tempo Pieno, sarebbe infatti stato sufficiente scrivere che era garantito quello esistente, stabilito dalla legge 820 del 1971, con 2 insegnanti contitolari per classe,che si alternano mattina e pomeriggio suddividendosi gli ambiti linguistico e matematico.
Il tempo scuola che lei ci propone,se pure esso sarà conservato, avrà invece un'insegnante prevalente (per 22 ore)mentre le ore pomeridiane saranno suddivise tra un'accozzaglia di insegnanti (anche 7 o 8 su una classe )di serie b,che forniranno,per forza di cose, un servizio frammentato e puramente assistenziale!Questo non è tempo pieno,tuttal'più è un doposcuola!
Per coprire le 40 infatti,ore verranno eliminare le compresenze, liberando pacchetti minimi di ore in cui gli insegnanti interverranno in un numero imprecisato di classi :che minestrone!!
Leggo poi che "La determinazione dell'organico della scuola primaria avverrà tenendo conto del solo orario obbligatorio (e cioè delle 24 ore)" :ma chi pagherà l'orario eccedente? Le famiglie? Il fondo d'Istituto già da anni ridotto all'osso?
Deduco che,al di fuori delle 24 ore, non verranno più garantite classi, stabilità degli insegnanti, gratuità del servizio.
Quindi le chiacchiere televisive stanno a zero, vanno bene per i gonzi che guardano retequattro e basta. Non ci venda un semplice taglio di ore di lezione come un miglioramento di rapporto tra qualità delle stesse e tempo scuola. Non può esistere una qualità scolastica se non, quantomeno, a parità di ore di vero tempo scuola. Meno ore si fanno, meno qualità ci sarà: è una regola matematica!!!

sabato 25 ottobre 2008

La Littizzetto a MariaStar


Vedi il filmato su you tube

Cossiga: demenza senile o peggio?

Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008

«Il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».


Chi ha rilasciato queste dichiarazioni non è Josiph Dziugasvili (detto Stalin "Il Martello"), e non è neanche Robert Mugabe, Dittatore a vita della Rhodesia: è più domesticamente Francesco Cossiga, Presidente emerito delle Repubblica, ora senatore a vita, evidentemente affetto da demenza senile.In nessun altro modo possono essere spiegate le sue parole, se non attraverso l'interpretazione di esse come un evidente sintomo di quell'affezione che affligge ormai, come un virus infettivo, quasi tutta la destra italiana.
Non penso che vi sia altro commento da fare:queste frasi si commentano da sè.


P.S. Se non sbaglio Cossiga nel 1968, esponente di spicco della DC, non usò le stesse frasi per stigmatizzare quel movimento che ha trasformato la società occidentale. Forse perchè era inserito in una realtà, tutto sommato, più tollerante di quella odierna, o solo perchè allore era meno rincitrullito dall'età di ora?
O forse perchè all'epoca non avrebbe trovato nessun quotidiano, di libera stampa, disposto a mettere la paglia vicino al fuoco?
Non sarà che qualcuno al Governo ha l'esigenza, la voglia, il desiderio, di "reprimere" con la forza moti di piazza fomentati ad arte da agenti provocatori, come nella migliore tradizione della strategia della tensione ideata e perseguita dai nostri Servizi Segreti negli ultimi 50 anni?
Ricordiamo l'antico monito che chi non ricorda gli errori della storia è condannato ciclicamente a ripeterli.

Si taglia solo nella scuola

Dall'intervento di M. Travaglio ad Anno Zero:"Aumenta tutto, dagli stipendi per i parlamentari, ai voli di stato. In parlamento si spendono 19 mila euro in 3 mesi per piante ornamentali, 56 mila euro in 6 mesi per camicie di servizio e 260.000 euro in agendine. Paghino loro la crisi non i precari della scuola e le famiglie..."

Leggi tutto



evidentemente si considera la scuola solo un costo e non un investimento fondamentale per il futuro del Paese

Studenti-Gelmini, dialogo flop



Consultazione tardiva e di facciata:la Gelmonti è irremovibile
Leggi l'articolo:

Studenti-Gelmini, dialogo flop

venerdì 24 ottobre 2008

INIZIATIVE

MERCOLEDI' 29, ORE 17 riunione dei " coordinamenti dei coordinamenti", presso la scuola ADA NEGRI di via Latina303 ROMA

MARTEDI' 28 ORE 10 organizzeremo un presidio al Ministero della Pubblica Istruzione durante il quale chiederemo di essere ricevuti per consegnare le firme raccolte in queste settimane contro il decreto del Maestro unico. Si prega di organizzare la raccolta e la consegna dei fogli firmati

L'Università incontra la Scuola Primaria domenica, 26 ottobre, alle 11. I docenti del Dipartimento di Fisica invitano gli insegnanti e i genitori delle scuole elementari di Roma ad un incontro di approfondimento sugli effetti della "riforma Gelmini" sul sistema scolastico pubblico. Gli studenti e i docenti di Fisica intratterranno gli alunni delle scuole elementari con semplici esperimenti scientifici. Appuntamento alle ore 11.00, nel cortile del Dipartimento di Fisica,…Appuntamento alle ore 11.00, nel cortile del Dipartimento di Fisica, "Sapienza" Università di Roma, Piazza Aldo Moro 2

mercoledì 22 ottobre 2008

Quando presero gli ebrei, non dissi niente: non ero in effetti un ebreo. Quando presero gli zingari, non dissi niente: non ero mica uno zingaro io.Quando presero i comunisti, non dissi niente, mica ero dei loro.
Quando presero gli omosessuali, non dissi niente: a me piacciono le donne.
Quando presero i sindacalisti, non dissi nulla: io non ero un loro iscritto.
Quando presero me, non c'era più nessuno che avrebbe potuto dire qualcosa

Martin Niemöller



SCIOPERO GENERALE E MANIFESTAZIONE

MANIFESTO UNITARIO SINDACATI CONFEDERALI
Berlusconi: la polizia intervenga nelle università
"E' una violenza, convocherò oggi pomeriggio Maroni per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell'ordine"
"L'ordine deve essere garantito. Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule"
Silvio Berlusconi
conferenza stampa del 22 ottobre 2008



Oops!... Rettifica:è stata solo un'allucinazione collettiva o una manovra della sinistra! 23 ottobre 2008

lunedì 20 ottobre 2008

PRESIDIO E FIACCOLATA IL GIORNO 23 OTTOBRE
DALLE ORE 17,00 ALLE ORE 20,00



Contro i provvedimenti legislativi che devastanoil sistema d’istruzione pubblico nazionale con:

RIDUZIONE DELLE ORE DI LEZIONE IN TUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA
AUMENTO DEGLI ALUNNI PER CLASSE
RIDUZIONE DELLE SEDI SCOLASTICHE (700 SCUOLE IN MENO)
vRIDUZIONE DEGLI ORGANICI DOCENTI (87.400 POSTI IN MENO)
RIDUZIONE DEGLI ORGANICI DEL PERSONALE ATA (44.500 POSTI IN MENO)
MAESTRO UNICO
BLOCCO DELLE ASSUNZIONI DEI PRECARI

Appuntamento davanti al Senato a partire dalle ore 17,00

FERMIAMO IL PIANO PROGRAMMATICO DI ATTUAZIONE ART. 64 L. 133/08E IL DECRETO LEGGE 137

Maestro unico a partire dal 2009? Forse no
Il Piano programmatico deve essere tradotto in regolamenti e questa procedura richiede tempi lunghi

Leggi l'articolo su "La tecnica della scuola"
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=24091&action=view

domenica 19 ottobre 2008

Salvano le banche, tagliano lo Stato sociale

Venerdì 17 ottobre : lo SCIOPERO DELLA SCUOLA promosso da Cobas, Cub e SdL è stato una delle più grandi mobilitazioni della scuola degli ultimi anni. Hanno partecipato ,compatti,la maggioranza di docenti, Ata, studenti e genitori ostili alla volontà di “far cassa” distruggendo la scuola. Anche l’università si è mossa contro l’intenzione di aziendalizzare il sistema universitario e di ulteriori tagli alla ricerca. Naturalmente un Ministro dell'Istruzione con un minimo di onestà intellettuale avrebbe dovuto quanto meno prendere atto della massiccia protesta e comportarsi di conseguenza, aprendo un tavolo di confronto con i "dissidenti". Ma le dichiarazione della Gelmini sono state improntate alla sorpresa più assoluta, come se fosse uno di quei personaggi di Flaiano(un marziano ) che si trovano a passare per caso per Viale Trastevere e si chiede il perchè di tutti quei giovani davanti al Ministero omonimo. In realtà attribuire alla Gelmini un qualsiasi progetto di riforma equivale naturalmente ad immaginare che sia possibile per una rapa cacciare sangue: sappiamo perfettamente che il mandante (Tremonti) risiede altrove, in via XX Settembre e che l'unico motivo della CD. Riforma della scuola è il recuperare qualche miliardo di euro da regalare alle povere Banche in difficoltà (per le quali naturalmente non si è fatta questione di denaro, anzi non si è avuta neanche la necessità di quantificare i costi nè individuare la possibile copertura... vuoi mettere quei poveracci di banchieri, Geronzi, Profumo, Tronchetti Provera, non arrivano a fine mese...gli altri, tutti gli altri.. possono aspettare!)

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giovedì 16 ottobre 2008

APARTHEID PER GLI ALUNNI STRANIERI

Dopo lo sfascio Gelmini, anche le classi ghetto della Lega.

La mozione della Lega Nord votata dalla Camera dei Deputati propone che i bimbi stranieri che non superano un TEST di conoscenza della lingua italiana, vengano confinati in «classi di inserimento».. separate!!!
Ma il fine della scuola deve essere quello dell’integrazione, non della selezione su basi linguistiche e poi l'apprendimento è favorito e stimolato dall'interazione, come ben sanno tutti i docenti ! Come possono, questi bambini, imparare l'italiano se non lo parlano più con i coetanei?
Non è che l'ulteriore dimostrazione dell'intolleranza razzista e discriminatoria alla base della politica di questo governo e la naturale conseguenza dei tagli-Gelmini alla scuola, che rendono impossibile seguire adeguatamente tutti i bambini.
Questa mozione mette in discussione la Costituzìone e i valori di uguaglianza e di pari opportunità ,creando cittadini diseguali in una società ingiusta.
PROPORREI DI ROVESCIATE IL TEOREMA LEGHISTA: A QUANDO UN TEST DI ACCESSO AI NEODEPUTATI ELETTI? SE FOSSERO ISTITUITE PROVE D'INTELLIGENZA E CULTURA PER L'ACCESSO ALLE CAMERE ,SONO CERTA CHE BEN POCHI TRA I DEPUTATI E SENATORI ELETTI SUPEREREBBERO TEST BANALI PER UN RAGAZZINO DI QUINTA ELEMENTARE DI UNA QUALSIASI SCUOLA DEL NOSTRO PROFONDO SUD.



IL TEST DI CULTURA GENERALE AI LEGHISTI DELLE IENE

martedì 14 ottobre 2008

Presidio

Domani (15/10)è riconvocato il presidio antigelmini davanti a palazzo madama dalle 14.
E' importante la partecipazione, per continuare ad essere sempre la "piazza cosciente" per la ministra.
Anche oggi, nonostante l'assenza di dibattito, il presidio era molto partecipato.
Il comunicato del Quirinale sulle migliaia di mail che ne hanno intasato la posta elettronica, diffuso dai telegiornali, dimostra che le iniziative contro il decreto Gelmini vengono prese dalla società civile al volo, per tentare tutte le strade per contrastarlo.
A presto,
Anna Fedeli

lunedì 13 ottobre 2008

Blocchiamola!!

INIZIATIVE per sabato, 18 ottobre:
Insieme per la scuola pubblica,contro il ritorno al passato della scuola

FESTA PROTESTA
sabato 18 ottobre, ore 10,30 Piazza Meucci
per dire NO al Decreto Gelmini

e ancora...
Sabato, 18 ottobre ore 10,00
ASSEMBLEA NAZIONALE
PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE
Il luogo dell'assemblea verrà reso noto appena possibile sui siti:

Ancora Brunetta...


"....e poi 1.300 euro sono comunque due milioni e mezzo di vecchie lire: oggi l'insegnamento è part-time e come tale è ben pagato" .
RENATO BRUNETTA, "la Repubblica", 9 ottobre 2008.



Il ministro Brunetta sostiene che gli stipendi degli insegnanti sono più che sufficienti per un lavoro di mezza giornata:evidentemente il suo passato di professore universitario fannullone non prevedeva la correzione di compiti, la preparazione delle lezioni per il giorno dopo, l'aggiornamento, le riunioni, la compilazione dei documenti....tutto questo non è un gioco per chi vuole farlo con scrupolo e coscienza.Per questo le ore di insegnamento frontale previste sono simili, in tutti i Paesi europei.

Sicuramente si riferiva ad alcuni insegnanti universitari, ai suoi colleghi ..quelli sì che guadagnano 6000 euro al mese , a cui si sommano, spesso, retribuzioni per altri incarichi! Ma perchè allarga il suo vissuto personale a tutta una categoria?

Ecco la tabella delle retribuzioni degli insegnanti in Europa...e l'Italia è ben al di sotto della media Ocse, a parità di carico orario!

Vuoi vedere che lo stipendio ce lo riducono?



Replica dei Precari della Ricerca a Brunetta

domenica 12 ottobre 2008

REPORT ASSEMBLEA

Nel girarvi il report dell' assemblea del coordinamento "Non rubateci il futuro", vi informo sul presidio di ieri sera davanti a Montecitorio.
Naturalmente meno partecipato, per la concomitanza del coordinamento, ma ugualmente vociante, grazie all'apporto di nuove energie.
La parola d'ordine tra i partecipanti è stata quello di mantenerci in contatto, per divulgare le informazioni adeguate al coinvolgimento della societá civile nella battaglia in difesa della Conoscenza come valore costituzionale.
Buon lavoro a tutti
Anna Fedeli



Ciao a tutti,
ieri pomeriggio si è svolta l'assemblea del coordinamento cittadino NON RUBATECI IL FUTURO. L'assemblea era partecipatissima e gli interventi sono stati molto numerosi, anche perchè sempre più scuole si stanno unendo al coordinamento.
Vi scrivo in sintesi le proposte emerse:

appuntamenti:
- partecipazione alla manifestazione di sabato 11 ottobre, che parte alle 14 da piazza della Repubblica, con un proprio striscione dietro al quale si uniranno tutte le scuole che aderiscono al coordinamento

-partecipazione al sit-in del 13 ottobre davanti l'aula del Senato per contestare il voto sul decreto

-il 15 ottobre giornata di iniziative contro il decreto Gelmini in tutte le cittá di italia. A Roma: fiaccolate cittadine (una a roma nord e una a roma est) e occupazioni della scuola Crispi a Roma ovest

- partecipazione allo sciopero e alla manifestazione del 17 ottobre indetta dai sindacati di base

-partecipazione all'assemblea della scuole di Roma il 18 ottobre al Galilei

-partecipazione allo sciopero e manifestazione del 30 ottobre organizzata dai sindacati confederali

iniziative:
- esporre fuori di ogni casa uno striscione con la scritta "GIU' LE MANI DALLA SCUOLA PUBBLICA"

-sottoscrivere attraverso il sito del Quirinale la petizione che chiede al Presidente della Repubblica di non firmare la conversione in legge del decreto

-inviare una petizione ai presidenti della camera e del senato affinchè venga soppresso l'art.4 del decreto Gelmini e affinchè su di esso si esprima il dibattito parlamentare

-partecipare alla MEGA denuncia che i docenti rivolgeranno ai ministri per le diffamazioni ricevute sulla stampa e in televisione (consulenza di avvocati)

-realizzare i cosiddetti cahiers d'orleance della scuola. (I cahiers d'orleance raccolsero le richieste del popolo nel corso della rivoluzione francese) Si tratta di raccogliere idee e proposte su ciò di cui ha veramente bisogno nella scuola. La loro composizione deve coinvolgere l'intera comunitá scolastica.

-indire in ogni scuola un referendum entro Natale per abrogare la legge Gelmini: servirá da motore per la grande iniziativa referendaria che si fará in tutto il paese.

-realizzare con l'aiuto di avvocati e giuristi un Kit da distribuire in ogni scuola che contenga tutte le istruzioni su ciò che si può fare e ciò che non si può fare a livello di mobilitazione e protesta.

-organizzare la consegna della gigantesca raccolta di firme contro il decreto Gelmini effettuata finora.


Ps:ho cercato di scrivere tutte le iniziative salienti.
Alessandra

giovedì 9 ottobre 2008

Petizione per salvarla...la nostra scuola

tra le iniziative del xv municipio.
Sabato 11 alle ore 9.30 e' convocata una riunione del Coordinamento per la scuola pubblica del in via Montalcini 1.

All'ordine della discussione organizzazione settimana di mobilitazione.

In questa settimana si sono svolte assemblee sindacali e di genitori nelle scuole: Vigna Pia, Tiburzi, Quartararo, Graziosi e Pirandello.
cari saluti
Mimma
Vi allego i moduli della petizione che potete già usare per raccogliere le firme di insegnanti e genitori contro la riforma gelmini.

Portavoce del Coordinamento:
Pamela Di Lodovico
Dominici Mauro

SCUOLA:SCIOPERO GENERALE

30 OTTOBRE: SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA



Le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA hanno deciso di proclamare, unitariamente, lo sciopero generale nazionale per l’intera giornata di giovedì 30 ottobre.

NEWS-INIZIATIVE

Domenica 12 ottobre ,dalle 10:00 alle 12:00, al Parco della Madonnetta-Via Bruno Molajoli Acilia (zona AXA) il Coordinamento genitori e insegnanti “PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA” XIII Municipio ha organizzato:

LA GIORNATA DELLA MOBILITAZIONE INFORMAZIONE E DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
Una scuola di qualità è un bene per tutti

Informazione: Merenda al Parco-Animazione e Giochi

Per far sentire la voce di chi davvero vive la scuola

Incontro tra genitori, insegnanti, bambini e studenti per INFORMARE, discutere, comprendere …

Saranno presenti
Simonetta Salacone dirigente scolastico del 123esimo circolo didattico (Municipio VI), la scuola elementare “Iqbal Masih”
Don Roberto Sardelli il prete scomodo fondatore della “scuola 725” che balza agli onori della cronaca per le sue scelte coraggiose e per le sue denunce


sit-in al Senato

Lunedì 13, le assemblee delle scuole ed i coordinamenti di Roma, nati contro il Decreto Gelmini, annunciano un presidio piazza antistante al Senato, dalle ore 16 alle 19.

Vergogna!

Che figuraccia...Lancia la pietra e nasconde la mano!

La Gelmini non si è presentata in aula ad ascoltare le opinioni dell’opposizione sul suo Decreto-tagliascuola. Le Critiche erano troppo tecniche, precise , particolareggiate :meglio ignorarle, per lei che di scuola non ne sa nulla.

Più facile imparare la lezioncina a memoria e partecipare alle trasmissioni televisive, là dove a nessuno è permesso il diritto di una vera replica.

Complimenti: bella dimostrazione di coraggio !

mercoledì 8 ottobre 2008

Bocciata in matematica

Spesa per l'istruzione fuori controllo?!!


Ecco quanto spendiamo, in Italia, per l'Istruzione, rispetto al resto d'Europa





Analizzando questi dati,la Gelmonti ha deciso che gli sprechi erano davvero troppi!

Maestra unica

La nuova maestra unica



Non tutto è perduto

L'esito del voto di fiducia di ieri, conseguito tra l'altro dal governo con uno scarto minimo rispetto ai numeri che possiede, non deve abbattere le nostre lotte, perchè è solo l'inizio di grandi battaglie contro un Governo disposto a tutto pur di eliminare lo stato sociale di cui la Scuola è il pezzo fondamentale: non c'è democrazia senza che la Conoscenza abbia la sua giusta valorizzazione.
Forza e coraggio, ora il decreto si sposta al Senato e la nostra voce non si deve affievolire, perchè c'è la finanziaria con i tagli che sono oltre il maestro unico, la proposta di legge Aprea e il disegno di legge Gelmini da combattere.
Domani alle 16 è riconvocato il presidio dalle ore 17, perchè a quel momento ci saranno le dichiarazione di voto e il voto complessivo.
Dobbiamo esserci, è uno sforzo ulteriore che ci ripagherà, perchè sono convinta che le iniziative che stiamo intraprendendo stanno risvegliando la coscienza solidale.

Anna Fedeli





venerdì 3 ottobre 2008

AVVISO ASSEMBLEA SINDACALE

Il giorno martedì 7 ottobre 2008,dalle ore 8,30 alle ore 10,30,presso i locali della scuola media Vigna Pia, in via Benucci 32,si terrà un'ASSEMBLEA SINDACALE per informare i docenti sui contenuti e le conseguenze della riforma Gelmini.

...corriamo tutti..!!

mercoledì 1 ottobre 2008

AVVISO DI SCIOPERO

VENERDI’ 17 OTTOBRE 2008
SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Ore 10 P.zza della Repubblica
Partecipiamo tutti, cittadini, lavoratori studenti, genitori, docenti ed ATA
Per difendere la scuola pubblica - Per difendere le condizioni di lavoro, di studio, di vita

Cosa comporterà il ritorno del maestro unico

  • Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe: non sarà più possibile impostare il lavoro sulla collaborazione e sul confronto fra docenti.
  • L'esperienza del Tempo Pieno, che è stata il canale di pratiche e sperimentazioni attraverso cui la pluralità decente si è affermata per tutta la scuola italiana, scomparirà e si tornerà al doposcuola degli anni cinquanta: col maestro unico non può esserci il tempo pieno.
  • Non sarà più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi individualizzati per alunni in difficoltà o attività per sviluppare progetti creativi ed innovativi.La figura unica dovrà gestire le 24 ore di lezione in cui i tempi della didattica torneranno ad essere ristretti e compressi e non rispettosi dei ritmi d’apprendimento degli alunni.
  • Non sarà più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie, per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto. con una conseguente banalizzazione nozionistica della didattica
  • Non saranno possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.

I pedagogisti dicono NO alla riforma Gelmini

PERCHE' I PEDAGOGISTI SONO A FIANCO DI CHI PRETESTA
di Luigi Guerra

IL DECRETO ministeriale n. 137, la cosiddetta “riforma Gelmini”, ha introdotto, con un vero e proprio blitz di fine estate, profonde modificazioni nella scuola. E proprio mentre insegnanti e genitori scendono in piazza vogliamo far sentire la voce dei pedagogisti. Intanto per dire che siamo al fianco di chi protesta. La stessa Facoltà di Scienze della Formazione dell’ Università di Bologna ha votato un documento in cui si chiede al ministro un profondo ripensamento. Il decreto, che prevede la modifica delle modalità di valutazione del comportamento e del rendimento scolastico degli studenti e l’ introduzione della figura dell’ insegnante unico nella scuola primaria, dovrà essere convertito in legge, ma, al di là del suo destino finale, non può non essere oggetto di un’ attenta analisi pedagogica. Mi limito a tre considerazioni. La prima. Usare lo strumento della decretazione d’ urgenza per cambiare radicalmente il volto della scuola appare un’ operazione del tutto inaccettabile. Nessun Governo, quale che fosse la sua collocazione politica e la forza della sua maggioranza l’ aveva mai fatto prima d’ ora nella storia repubblicana. La scuola è un patrimonio di importanza fondamentale per tutti i cittadini, la sua trasformazione non può non essere accompagnata da momenti adeguati di discussione pubblica nei quali ascoltare e confrontare i differenti punti di vista, bisogni, valori. Decidere d’ urgenza e solo d’ autorità su di un servizio così delicato e per sua natura interculturale significa sempre e comunque decidere male. La seconda. Pensare che sia positiva la reintroduzione del voto in decimi per valutare il rendimento scolastico e nel contempo prevedere il voto “di condotta”, sempre in decimi, con la possibilità di bloccare il percorso degli studenti che non arrivino alla sufficienza in quest’ ultimo ambito, rappresenta una scelta per così dire da “pensiero debole”: tecnicamente oltre che pedagogicamente risibile, se non si prestasse ad usi scriteriati. In qualsiasi università, uno studente che presentasse queste scelte come funzionali ad un miglioramento della qualità del rendimento e del comportamento degli studenti verrebbe trattato come una matricola impreparata. Il problema non sta nelle forme del giudizio, ma nel modo in cui ci si arriva, nel come si riesce ad insegnare e a costruire la socializzazione e l’ apprendimento dei ragazzi: limitarsi a restaurare le modalità per constatare e sanzionare le loro lacune e indiscipline è un’ operazione che corrisponde semplicemente al desiderio di riversare ogni responsabilità sugli studenti, sulle loro famiglie, sul loro ambiente di vita; alla scelta di eliminare dalla scuola chi dà fastidio, chi parla e pensa in modo diverso dalla cultura dominante. In definitiva, chi dovrebbe essere oggetto di cura, non di sanzione. Ed è un vero peccato che autorevoli opinionisti, anche normalmente illuminati, si siano fatti contaminare da questa voglia di restaurazione burocratica, di militarizzazione delle scuola. La terza. Reintrodurre il maestro “unico” nella scuola primaria significa negare l’ evidenza di un panorama culturale che si è fortemente diversificato in questi anni richiedendo preparazione disciplinare e didattica specifica. Ipotizzare che tre insegnanti su due classi siano uno spreco, siano stati previsti a suo tempo solo per motivi occupazionali è un falso storico. Gli studenti della scuola primaria non hanno bisogno di una chioccia superficialmente tuttologa: necessitano di stimoli culturali forti, di modelli di adulto diversi, di un team di educat ori che progetti e operi collegialmente. Si sprecano le rassicurazioni da parte del Governo sulla sopravvivenza del tempo pieno e di altre forme di copertura dei bisogni delle famiglie: ma con quali soluzioni? Impegnando le poche risorse lasciate agli Enti Locali per il diritto allo studio? Ritornando al famigerato “doposcuola”?
LUIGI GUERRA
Preside Facoltà Scienze della Formazione - Bologna-da Repubblica - 27 settembre 2008 - sezione BOLOGNA

martedì 30 settembre 2008

Le conseguenze del Decreto Legge137

ll Decreto Legge 137 avrà per la Scuola pubblica queste conseguenze:

  • Taglio di 87.000 posti di docente e di 43.000 di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario in un triennio a livello nazionale
  • Cancellazione del meglio della scuola primaria (elementare), tra le prime al mondo per qualità, con ritorno al maestro unico
  • Innalzamento del numero di alunni per classe con situazioni di sovraffollamento
  • Scomparsa delle ore di compresenza, dedicate al recupero degli alunni in difficoltà
  • Diminuzione del tempo scuola in tutti gli ordini di scuola, per arrivare alle 24 ore settimanali; il tempo pieno alle primarie, ridotto a doposcuola. Riduzione del tempo scuola alle secondarie di I e II grado.
  • Scompaiono gli ultimi due anni dell'obbligo scolastico da assolvere anche nei corsi della formazione professionale (ritorno all’avviamento al lavoro);
  • Chiusura di tante scuole, indipendentemente dal destino degli alunni,soprattutto nelle realtà più povere
  • Verrà distrutta la natura pubblica e unitaria dell'istruzione nel nostro Paese: scuole e università saranno trasformate in fondazioni, divenendo aziende a tutti gli effetti .Gli Istituti, per poter sopravvivere, dovranno sempre di più cercare i finanziamenti delle aziende, le quali vorranno,in cambio, gli sgravi fiscali che il regime di fondazione garantisce.L'organo di governo della scuola, il consiglio di amministrazione,privatizzato, detterà gli indirizzi per le attività finanziarie e didattiche, soffocando l'autonomia del Collegio dei Docenti e la libertà di insegnamento.
  • Le scuole più "ricche"(quelle nel produttivo nord ) avranno edifici a norma,insegnanti di qualità, palestre e laboratori pagati con finanziamenti privati, le altre, che insistono in territori non ricchi,sono destinate a soccombere,senza possibilità di aiuto.
  • Dopo questa "cura" saremo tutti più ignoranti e più diseguali.

Al ministro Brunetta

8 domande al ministro Brunetta
da osservatoriosullalegalita.org

1- Perche' i ministri e sottosegretari di questo governo, anche quando sono completamente assenti dalle aule parlamentari (come l'on. Berlusconi, ma nemmeno lei, Brunetta, e' molto presente) percepiscono il compenso come eletti del parlamento? Non sono forse assenteisti? E il loro compenso - che pure e' significativo (ben oltre 10 volte quello di un impiegato statale, piu' vari benefit e la superpensione, e il tutto per lavorare solo dal martedi' al venerdi') - non dovrebbe essere tagliato per ogni seduta disertata, in base ai principi ispiratori delle nuove norme da lei varate? O, in alternativa, perche' non si dimettono da parlamentari?


2- E' vero che quando era parlamentare europeo lei fu assente dagli scranni di Bruxelles per circa la meta' del mandato? Sbagliamo se pensiamo che non presento' alcuna giustificazione, non fu sottoposto ad alcun controllo e non provvide a restituire allo Stato i soldi che le venivano comunque erogati per il ruolo? E come avveniva la gestione delle sue assenze come professore universitario - statale - mentre era parlamentare europeo?


3- Perche' con le sue norme solo dal terzo episodio di malattia si deve presentare un certificato dell'ospedale o del medico di base? Per favorire i medici privati e chi puo' avvalersi economicamente della loro prestazione? Non sarebbe maggiormente di garanzia un trattamento uniforme per tutti e sempre?


4- La visita fiscale e' un controllo sulla effettiva patologia dell'impiegato in malattia e sulla congruita' del periodo d'assenza prescritto. Perche' deve trasformarsi in una punizione (anzi, in arresti domiciliari) per il malato tenendolo inchiodato in casa dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20? Diverse patologie - anche se invalidanti (come un braccio o una gamba ingessati o come la depressione) - non comportano immobilita', o addirittura necessitano di uscite durante il giorno, rimedio di cui con il suo metodo non sara' piu' possibile avvalersi. Ma nemmeno il riposo durante il giorno sara' piu' possibile, per chi vive solo, dovendo questi restare per quasi 12 ore in attesa dello squillo del campanello.


5- Perche' ci deve essere sperequazione tra un malato, poniamo oncologico, leucemico o con grave depressione, della Pubblica amministrazione e un malato impiegato nel privato con le stesse patologie e che deve essere reperibile per la visita fiscale solo dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19? Un malato e' un malato e come tale va rispettato e curato.


6- Perche' tagliare di circa un terzo lo stipendio per i primi dieci giorni di ogni episodio di malattia? Cosa puo' farci chi e' colpito frequentemente da problemi di breve durata che fanno accumulare uno-due mesi di malattia l'anno mentre magari il collega infortunato (ma in questo caso dovremmo dire fortunato) sta a casa per sei mesi per un solo episodio di malattia? Si vuole forse scoraggiare l'emicrania dal tormentare i malcapitati che ne soffrono o le malattie da raffreddamento dal perseguitare chi opera in luoghi di lavoro freddi o umidi (come certi tribunali)? Dubitiamo che le malattie vere si facciano condizionare da simili metodi, cosi' come fa un po' senso pensare che per stanare chi denuncia malattie false si penalizzi chi sta male veramente.


7- Perche' il personale vittima di cause di servizio deve perdere comunque il 30 per cento circa dello stipendio nei primi 10 giorni di malattia? Solo molto dopo l'approvazione del decreto il sen. Gasparri ha parlato di esentare polizia ed esercito dall'odioso balzello, ma - a parte il fatto che potrebbero esserci altre categorie vittima di cause di servizio, ad es. medici o personale a contatto con il pubblico o infine soggetti mobbizzati - al momento si prevede per tutti la punizione extra in caso di malattie o infortuni professionali e il trattamento piu' favorevole viene mantenuto SOLO se il contratto lo prevede.


8- Poiche' timbrare e uscire configurava gia' prima del suo decreto i reati di falso, truffa e talora anche abbandono del posto di lavoro, la diffusione della pratica non solo evidenzia il fatto che l'inefficienza pubblica e' da attribuirsi in buona parte ai falsi presenti in buona salute, ma denuncia pure una connivenza dei dirigenti che non hanno mai provveduto a chiamare le forze dell'ordine per la constatazione dei reati. Come pensa di porre rimedio a questa situazione? Non crede che sia scorretto penalizzare economicamente (e non solo) chi sta male, quando si fa poco o nulla per una pratica sicuramente illecita e generatrice di inefficienze realizzata da chi sta bene e da dirigenti ben pagati?In definitiva, dato che i soldi dello Stato sono i nostri, e il rispetto dei diritti umani del malato e' un dovere in primis dello Stato anche per chi fa parte dell'ormai odiata categoria della PA, ci sembrerebbe doveroso che Lei spiegasse perche' per la sua brillante idea devono rimetterci i malati veri e perche' per lei e i suoi colleghi di governo oggi parlamentari italiani e ieri parlamentari UE che si sottraggano al servizio deve valere un trattamento morale ed economico diverso da quello dei normali impiegati della PA, visto che sono tutti pagati dallo stesso datore di lavoro.

P.S. "...Fannullone sarà lei!"

Benvenuti!

Benvenuti a tutti!
Mi chiamo Rosa e sono una maestra di scuola elementare in una classe terza di un istituto romano.
In questo blog, intendo dare voce a docenti, genitori ed alunni che vogliono discutere su tutto ciò che riguarda il mondo della scuola.