venerdì 24 ottobre 2008

INIZIATIVE

MERCOLEDI' 29, ORE 17 riunione dei " coordinamenti dei coordinamenti", presso la scuola ADA NEGRI di via Latina303 ROMA

MARTEDI' 28 ORE 10 organizzeremo un presidio al Ministero della Pubblica Istruzione durante il quale chiederemo di essere ricevuti per consegnare le firme raccolte in queste settimane contro il decreto del Maestro unico. Si prega di organizzare la raccolta e la consegna dei fogli firmati

L'Università incontra la Scuola Primaria domenica, 26 ottobre, alle 11. I docenti del Dipartimento di Fisica invitano gli insegnanti e i genitori delle scuole elementari di Roma ad un incontro di approfondimento sugli effetti della "riforma Gelmini" sul sistema scolastico pubblico. Gli studenti e i docenti di Fisica intratterranno gli alunni delle scuole elementari con semplici esperimenti scientifici. Appuntamento alle ore 11.00, nel cortile del Dipartimento di Fisica,…Appuntamento alle ore 11.00, nel cortile del Dipartimento di Fisica, "Sapienza" Università di Roma, Piazza Aldo Moro 2

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oggetto: il ritorno del maestro unico e i conseguenti danni per gli studenti del corso di laurea di Scienze della Formazione primaria e per gli alunni delle scuole elementari.

Oltre a tutti i danni su cui si è giustamente e ampiamente dibattuto in questi giorni a proposito dei minacciati tagli nella scuola primaria, vi segnaliamo quanto segue.
Il corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria è nato per la formazione degli insegnanti della scuola elementare e materna come corso a numero programmato. Tale numero, appunto, è fissato prima dell’inizio dell’anno accademico dalle singole Università tenuto conto del fisiologico turn over del personale docente della scuola elementare e dell’esistenza del cosiddetto team, ovvero tre maestre su due classi. L’iscrizione a tale corso è subordinata al superamento di una prova di selezione dopo di che gli studenti e le studentesse rinunciano ad altri corsi di laurea sapendo che la strada dell’insegnamento è esattamente quella che intendono percorrere(non certamente un ripiego) dato che non vi è per loro praticamente altro sbocco lavorativo. In definitiva questi studenti fanno una scelta ben precisa e molto impegnativa ma nel contempo si sentono garantiti, oltre che dalla loro determinazione e dalla loro passione per la professione docente, anche dal numero chiuso fissato dall’Università di Stato e dal valore abilitante della laurea. Un’ulteriore garanzia è giunta quando il Ministero della Pubblica Istruzione nel 2007 ha consentito l’inclusione con riserva degli studenti su menzionati nelle graduatorie ad esaurimento per l’insegnamento.
Dunque riepilogando questi studenti:
1) hanno tenuto conto, nella scelta del corso universitario, oltre che delle loro attitudini, del numero chiuso stabilito in rapporto alle previsioni occupazionali nel mondo della scuola;
2) hanno superato grazie alla loro preparazione di base e al loro impegno una prova di selezione;
3) hanno imboccato un strada con un unico sbocco lavorativo cioè l’insegnamento;
4) hanno rinunciato ad intraprendere altri studi.
5) sono stati inclusi con riserva in una graduatoria ad esaurimento per l’insegnamento.

Cosa, allora, accadrebbe se malauguratamente dovesse andare in porto la manovra economica, impropriamente chiamata riforma, che prevede il ritorno al maestro unico? Il Ministro Gelmini ha detto che le famiglie possono stare tranquille ma ciò vale anche per le famiglie degli iscritti al corso di laurea in Scienze della Formazione primaria che prepara i futuri insegnanti delle Scuole elementari ? Noi genitori di questi ragazzi non siamo affatto tranquilli, siamo invece molto allarmati e angosciati perché quel numero pauroso ed allucinante di tagli di cui si parla si abbatterebbe sicuramente su di loro, prima, e sui precari, poi, dato che porterebbe ad un blocco del turn over, e li condannerebbe ad una lunga e certa disoccupazione vanificando ogni loro sacrificio. Si configura una lesione di diritti di tali studenti i quali vedono scomparire i posti per i quali avevano concorso
Lo Stato ha il dovere di mantenere gli impegni presi con i suoi cittadini soprattutto con i giovani che rappresentano il futuro del paese ed a maggior ragione quando questi giovani sono meritevoli e ben preparati. Se una partita inizia con certe regole deve terminare con le stesse regole. Il venir meno di questa condizione è fatto estremamente grave ed estremamente pericoloso per le ipotizzabili conseguenze.
Il blocco del turn over arrecherebbe inoltre ingenti danni agli alunni delle scuole elementari. Essi infatti rischierebbero di trovarsi ammassati in aule sovraffollate con l’unico maestro di età media compresa tra i 40 e i 50 anni con un grande bagaglio di esperienza e di conoscenza ma pur sempre privo della valida collaborazione di colleghi più giovani pronti a portare una ventata di freschezza, entusiasmo, energia. La scuola di ogni ordine e grado e quindi anche la scuola elementare, che pure è il fiore all’occhiello del sistema della nostra istruzione pubblica, soffre anche a causa dell’età media alquanto elevata dei suoi docenti. Per quanto gli insegnanti di quaranta e più anni si impegnino nell’apprendimento ed utilizzazione delle nuove tecnologie che sono ormai entrate prepotentemente e giustamente nella didattica, non le padroneggiano completamente come invece avviene per la generazione dei ventenni e dei trentenni. Affinché la scuola svolga pienamente il suo ruolo è necessario che vengano giustamente dosate esperienza e tradizione da una parte ed innovazione ed entusiasmo dall’altra. E crediamo appunto che il corso di scienze della formazione primaria vada esattamente in questa direzione purché si dia la possibilità a tali laureati di poter lavorare prima che raggiungano l’età della pensione! A ciò si aggiunga che i laureati in scienze della formazione primaria sostengono tre esami di Lingua Straniera e quindi sono perfettamente in grado di insegnarla, diversamente da coloro che dovrebbero frequentare semplicemente un corso di un certo numero di ore. La scuola delle famose tre I (Impresa-Internet-Inglese) tanto cara al Presidente del Consiglio e ai suoi alleati, se non è solo uno slogan, non può che essere garantita da un corpo docente mediamente più giovane dell’attuale.
Auspichiamo, dunque, per i suddetti motivi, che non passi il provvedimento relativo al ritorno del maestro unico. Se però tale decreto dovesse malauguratamente passare, rimarremo in attesa di conoscere le disposizioni che il Governo darà alle Università affinché venga, come riteniamo logico, soppresso immediatamente il Corso di Laurea di Scienze della Formazione primaria in modo da non illudere ulteriormente gli studenti( in particolare le matricole) e le loro famiglie e da non danneggiare economicamente i contribuenti. Il Governo dovrà inoltre farsi carico dei laureandi di tale corso, in particolare di coloro che sono già inseriti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento, trovando per loro delle soluzioni alternative per rendere minimi i danni che essi subirebbero a causa del blocco del turn over.
Genitori studenti Sc. Formazione primaria